sabato 29 marzo 2014

CALMA PIATTA

 
Svetlana & Max, presentano...
      CALMA PIATTA
A te, a te che m'hai nutrito gli occhi di passione,
narrata, sognata di nascosto ed infine forse negata.
A te che hai saziato le mie labbra,
di nuvole e petali leggeri
in questo mondo sbiadito ...
incredibile per chi dorme e non sogna;
E scoprire un sentimento, rifiutato, schivato
ed infine, ingiustamente celato.

A te che la pelle m'hai vaporato di carezze,
di una tenerezza trattenuta, protetta, conservata
ed infine, gentilmente donata.

C'é saggezza, forse o magari la cerco,
in quest'andare di gocce sul vetro,
a coppie, a gruppi, dolci o solitarie e sdrucciole...
paroline sfuggite al cielo, ubriaco e brontolone;
nel mentre osservo sgocciolare i minuti, il mio tempo...
sul vetro, solo un po appannato, scrivo qualche verso distratto,
giusto per lasciare un segno, parvenza dell'essere,
riflessa e libera come il sole;

Galleggio nel silenzio ch'é calma piatta
ma su d'un'onda anomala...
nel mentre che tu m'incendi il mondo
immersa nel buio dei miei domani... 

lunedì 17 marzo 2014

INQUISIZIONE


scritta assieme a Svetlana Gandini (l'Aquila ed il Somaro)

                       INQUISIZIONE 
Veder giudicare questo mio sentimento
puro santo e caldo come il sole,
mi ferisce più della sentenza.
Perché solo così lo concepite voi,
anime nere...
un'aborto da combattere;
voi che non avete mai amato
voi che non sapete amare
voi che nessuno potrà mai amare!

Come leggerissima brezza
che magari cambia tutto...
amare, questo cercare preludi e fughe
questo stordimento.
Disperati e meschini
le vostre lacrime son stille velenose
le vostre preghiere fan crollare i templi
le vostre penitenze son libìdo malate.

Mi potete bruciare, secondo i vostri principii
ma sorriderò delle vostre miserie.
Cavatemi gli occhi che non vi possa più vedere
rendetemi sordo che non vi possa più sentire
ed infine mandatemi al rogo.
Un'unica grazia vi chiedo,
non tagliatemi la lingua
che con l'ultimo mio respiro, prima di morire
voglio urlare al cielo il nome del mio amore
e così, morire insieme.

Sarà domani ed aspetterò
che l'azzurro svanisca
risucchiato dalla morte
ed i miei sentimenti troveranno infine,
l'oceano e le burrasche.
Costruiremo costellazioni, amor mio,
ha un suono certamente, ha un suono il nero universo,
costruiremo galassie di sospiri e piccoli trasalimenti accaldati
rinfrescati da sguardi d'acqua e sali profumati
a tratti, sapore di labbra assetate
e morsi, generando esplosioni astrali
con universali spaesamenti
e sogni e sogni e sogni...

Vagheremo persi, nella luce abbacinante
dietro gli occhi chiusi,
per sentire e sentire e basta...
per l'eternità!

     

venerdì 7 marzo 2014

ACCHIAPPASOGNI


Premiata ditta Svetlana e Max

    ACCHIAPPASOGNI
Vieni, vienimi a prendere e portami con te;
la tua carne leggera aleggia caotica
nei ricordi più rosei
e le parole a girare nella stanza, come farfalle
creano scuassi del sangue
ed una accesa contesa di amorevoli sensi
che un eros bizzarro ha tratto in inganno.

Perché non c'incontriamo dove vuoi, quando vuoi;
a guardar le stelle, ad ascoltare il mare;
ti voglio guardare con le mani,
ti voglio amare di bene  .. e basta !
Voglio il tuo odore, perché certe alchimie son rare,
come la pietra che segna il confine,
tra le pieghe del passato
e le file alle poste o al supermercato,
coi carrelli pieni d'ingombri,
di giorni svenduti al diavolo,
invidioso dei nostri baci anche lui ..

Non voglio più soffrire, voglio sognare;
 immutata icona di ventre di donna
che tutto accoglie, genera e dà..
Non mi voglio più svegliare ..
lasciami ad aspettare,
mia dolce strada in discesa,
ipotenusa del mondo..

Se potessi adesso sfamarmi della musica
che fanno i tuoi occhi ..
scroscio di onde e di malizie,
in fila come perle di giorni distratti.
E' nebbia sottile intorno al giallo,
nei lampioni fiochi;
sei uscita dalla porta dei miei anni,
saltata dentro ad un'altra vita,
a piedi uniti.

Ora sei la duna più alta del mio piccolo deserto
che non val più la pena raccontare.
Prendilo per quel che é, uno sfogo d'amore,
un appiglio a cui tenersi stretti,
per non far morire la speranza ..
e non dimenticare mai, perché in fondo,
il coraggio di vivere é questo;
ma non so chi vedrò arrivare per prima,
tu o la morte ?

In questa roulette di rossi e di neri,
di neri e di rossi che é la vita,
ti voglio colorare le ore,dai, lo sai che
dipingo nella terra dei grigi
le ali alle farfalle.
e dai, fammi respirare un altra volta, Dai !
Fammi correre su quest'altura di desideri
e taglia il tempo, maledetto tempo,
avaro tempo che non c'é;
taglia con le forbici della voglia di me!!
Accoglimi una volta, una sola ..
Che poi lo so che ..
scioglimi e legami e ..
e fatti stordire in cima al nostro Tibet
in fiamme ..