lunedì 17 marzo 2014

INQUISIZIONE


scritta assieme a Svetlana Gandini (l'Aquila ed il Somaro)

                       INQUISIZIONE 
Veder giudicare questo mio sentimento
puro santo e caldo come il sole,
mi ferisce più della sentenza.
Perché solo così lo concepite voi,
anime nere...
un'aborto da combattere;
voi che non avete mai amato
voi che non sapete amare
voi che nessuno potrà mai amare!

Come leggerissima brezza
che magari cambia tutto...
amare, questo cercare preludi e fughe
questo stordimento.
Disperati e meschini
le vostre lacrime son stille velenose
le vostre preghiere fan crollare i templi
le vostre penitenze son libìdo malate.

Mi potete bruciare, secondo i vostri principii
ma sorriderò delle vostre miserie.
Cavatemi gli occhi che non vi possa più vedere
rendetemi sordo che non vi possa più sentire
ed infine mandatemi al rogo.
Un'unica grazia vi chiedo,
non tagliatemi la lingua
che con l'ultimo mio respiro, prima di morire
voglio urlare al cielo il nome del mio amore
e così, morire insieme.

Sarà domani ed aspetterò
che l'azzurro svanisca
risucchiato dalla morte
ed i miei sentimenti troveranno infine,
l'oceano e le burrasche.
Costruiremo costellazioni, amor mio,
ha un suono certamente, ha un suono il nero universo,
costruiremo galassie di sospiri e piccoli trasalimenti accaldati
rinfrescati da sguardi d'acqua e sali profumati
a tratti, sapore di labbra assetate
e morsi, generando esplosioni astrali
con universali spaesamenti
e sogni e sogni e sogni...

Vagheremo persi, nella luce abbacinante
dietro gli occhi chiusi,
per sentire e sentire e basta...
per l'eternità!

     

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